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Abstract

Da più parti mi sono giunte per mesi sollecitazioni a esprimere un parere sul nostro nuovo codice deontologico (FNOPI, 2019). Non possedendo le competenze necessarie, ma ritenendo utile un costante confronto su temi cosí¬ rilevanti per tutti gli infermieri italiani, provo a condividere alcune considerazioni strettamente personali. Il taglio non può che essere storico, perché frutto dei miei 40 anni di intensa vita professionale: il 2020 vede questo mio anniversario che festeggerò anche con la Conferenza internazionale Florence2020 di Firenze ormai prossima (13-15 febbraio 2020).

Ho cercato di documentarmi nelle varie fasi del lungo iter che ha portato all'approvazione del testo il 13 aprile scorso e, dopo l'approvazione, ho partecipato a tre eventi che illustravano e spiegavano le scelte attuate (organizzati dall'OPI di MI-LO-MB, dall'OPI di Varese e presso la ASST dove lavoro). CNAI ha portato, anche questa volta, il suo contributo con l'intervento della dott.ssa Giliola Baccin all'audizione del 9 marzo 2019 a Milano e aveva espresso le sue considerazioni sia sul codice del 2009 (Baccin, Sironi, 2009) sia sulla prima proposta del 2016 (http://www.cnai.info/index.php/progetti-e-iniziative/codice-deontologico-dell-infermiere). Alla quale avevano aderito le Associazioni del GPAIN (Gruppo permanente delle Associazioni infermieristiche nazionali).

Ritengo che la titolazione dei capi e degli articoli sia un elemento utile per i professionisti che sono tenuti a conoscere e consultare un documento cosí¬ importante per la pratica professionale. Una prima lettura del nuovo codice non mi fa ritenere però i titoli immediati e congruenti con il loro contenuto. Inoltre, la mancanza di un preambolo o premessa che dichiari in modo inequivocabile chi è l'infermiere e di che cosa si occupa (ovvero che cos'è l'assistenza infermieristica) mi pare degna di nota. Nonostante le spiegazioni ricevute sul codice 2019 sento la mancanza di valori espressi in modo chiaro: cosa riteniamo necessario trasmettere, come gruppo professionale, alle future generazioni? Quali sono gli elementi centrali dell'assistenza infermieristica? È chiaro a tutti cosa significa cura, relazione di cura e patto di cura? Il nesso di questi aspetti con il potere e la responsabilití  del professionista meritano più ampie riflessioni, specie alla luce di un futuro in cui sarí  dato un valore sempre maggiore all'auto-cura e al coinvolgimento delle famiglie e dei caregiver (Acquaro, Tousijn, 2019).

La rassicurazione ricevuta da alcuni componenti del Comitato centrale della FNOPI sul fatto che non serva più una premessa esplicativa al codice perché "I contenuti delle scienze infermieristiche sono trasmesse dai nostri professori che insegnano in universití  (....) Ormai è chiaro cosa sia la disciplina infermieristica" non mi pare sufficiente. L'esperienza di docenza in diversi Atenei dall'anno accademico 1986/87 ad oggi mi consente di esprimere un parere sulle difficoltí  nel garantire una omogeneití  sui concetti disciplinari trasmessi ai futuri colleghi. Una premessa permetterebbe di dichiarare in modo esplicito non solo i concetti, ma anche i valori fondanti l'identití  professionale, dove per "fondante" s'intende ciò che la comunití  scientifica professionale ritiene di fondamentale riferimento per il comportamento condiviso dagli appartenenti alla professione. Certo, non ci si può attendere da un codice deontologico che definisca o racchiuda totalmente l'identití  professionale, ma può la relazione con l'assistito essere "l'unico nostro strumento che rinforza e rinsalda la nostra identití " (Mangiacavalli, 2019, p. 1)? Se ci fosse chiarezza sui contenuti disciplinari ci sarebbero certi commenti d'infermieri rispetto al "demansionamento"? E perché sarebbe nato il movimento dei Fundamentals of care? Ma cura e assistenza sono la stessa cosa? Anche su questi concetti sarebbe utile qualche approfondimento teorico che CNAI si è limitata a indicare e che mi vede, dopo 40 anni, ancora tesa a comprendere e studiare (Sitzman, Watson, 2019; Sironi, Santambrogio, 2019; Ausili et al., 2018; Watson, 2013). ....segue

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Come citare
Sironi, C. (2020). A proposito del Codice deontologico delle professioni infermieristiche del 2019. PROFESSIONI INFERMIERISTICHE, 72(4). Recuperato da https://www.profinf.net/pro3/index.php/IN/article/view/704

Riferimenti

  • Acquaro J., Tousijn W. (2019) Gestire la cronicití : potere, responsabilití e decision making. Professioni infermieristiche, 72(3): CP-9_CP-11.
  • Ausili D., Baccin G., Bezze S., Bompan A., Macchi B., Alberio M., Sironi C., Di Mauro S. (2018) Il Modello assistenziale dei processi umani 2018. Un quadro teorico per l'assistenza infermieristica di fronte alla sfida della complessití . Pubblicato in proprio da CNAI, ISBN 978-88-940757-4-8, stampa: www.lulu.com.
  • Baccin G., Sironi C. (2009) Il nuovo codice deontologico degli infermieri italiani: alcune considerazioni. Professioni infermieristiche, 62(2): 123-125.
  • Kanter M. H., Schottinger J., Whittaker J (2017) A model for implementing evidence-based practices more quickly. NEJM Catalyst.
  • Mangiacavalli B. (2019) Pagina 1 dell'introduzione alla versione stampata del Codice deontologico delle professioni infermieristiche. Approvato dal Consiglio nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, Roma, 12 e 13 aprile 2019.
  • Sitzman K., Watson J. (2020) Scienza del caring e pratica consapevole. Rozzano: Casa editrice ambrosiana.
  • Sironi C., Santambrogio G. (2019) Assistenza infermieristica: che cosa è e che cosa non è nel 2018. Professioni infermieristiche, 72(1):7-12.
  • Watson J. (2013) Assistenza infermieristica: filosofia e scienza del caring. Rozzano: Casa editrice ambrosiana.