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Abstract

Per chiudere questo anno molto intenso, ricco di eventi associativi, si sceglie di accennare al Convegno nazionale CNAI 2013 e alla recentissima visita della Presidente ICN del 23 novembre scorso, e di rimandare alla Rubrica dedicata alla vita associativa del n. 1 del prossimo anno ulteriori approfondimenti sulle attivití  in programma.
Del Convegno nazionale, che ha visto la partecipazione di 150 infermieri provenienti da diverse regioni italiane, è utile sottolineare almeno tre aspetti. Il primo è il tema, il secondo l'articolazione dei contributi e il terzo l'approvazione del Comunicato finale a difesa del SSN.
Innanzitutto il tema (Le scienze infermieristiche in Italia: riflessioni e linee di indirizzo), che intendeva riavviare la riflessione, iniziata a Napoli con il XV Congresso nazionale dell'allora CNAIOSS (oggi CNAI) del 1996, sullo stato delle scienze infermieristiche in Italia. In quell'occasione si fece un punto sull'evoluzione dell'assistenza infermieristica nei primi 50 anni di storia dell'Associazione, facendo conoscere le elaborazioni teoriche italiane e le loro applicazioni nella formazione, organizzazione e ricerca. A distanza di 17 anni, pareva urgente rileggere il tratto di cammino percorso e identificare gli indirizzi futuri delle scienze e della professione infermieristica italiana in questo difficile momento per il Paese.
Il Convegno si è innestato quindi nella tradizione di CNAI e ha inteso proseguire il suo contributo all'evoluzione degli aspetti teorici e metodologici che fondano la pratica infermieristica in Italia. Per accennare a quali e a quanti passi sono stati compiuti sono stati invitati il prof. Ivan Cavicchi, che ha presentato le problematiche dell'attuale contesto socio sanitario italiano a partire dalla complessití  della definizione di salute e i problemi posti alle scienze che intendono studiarla. Distinguendo tra ciò che è "complicato" e ciò che è "complesso", Cavicchi ha evidenziato la rilevanza delle capacití  del cognitor, ovvero del professionista che compie gli atti, non riducibili a compiti tecnici, ma che implicano impegno professionale. E' seguita una Open Discussion che ha offerto diversi stimoli sulla disciplina e la scienza infermieristica (Julita Sansoni, Edoardo Manzoni), sono stati offerti aggiornamenti sulla situazione degli infermieri in universití  e il ruolo della SISI (Societí  italiana di Scienze infermieristiche, rappresentata da Cristina Arrigoni) nello sviluppo delle scienze infermieristiche e, al termine di questa I sessione, come l'impiego della narrazione possa sostenere il cambiamento dell'approccio tradizionale ispirato ancora al paradigma medico (Giovanna Artioli e Silvia Marcadelli).
Nelle sessioni successive si è inteso, dopo aver fornito una lettura dell'evoluzione delle conoscenze infermieristiche nel nostro Paese, introdurre il tema del linguaggio e presentare esperienze dell'impiego di elaborazioni teoriche, tassonomie, classificazioni e linguaggi in diversi ambiti e contesti socio-sanitari. Le discussioni e la partecipazione dei presenti hanno confermato l'urgenza di lavorare per conoscere e diffondere gli strumenti più idonei per aiutare gli infermieri a pianificare l'assistenza e a gestire le informazioni sulla salute delle persone assistite.
Il Convegno si è concluso con la lettura ed approvazione di un Comunicato finale che formalizza l'adesione di CNAI alla campagna per salvare il Sistema sanitario nazionale avviata dal GIMBE (www.gimbe.org/pagine/751(it/salviamo-ssn) e alla quale CNAI aveva gií  aderito on-line e pubblicizzato tramite la propria pagina Facebook (il Comunicato è riportato integralmente sul sito CNAI, www.cnai.info). L'invito rivolto a tutti i lettori di Professioni infermieristiche è di aderire sottoscrivendo, per unire le forze ed evitare che le conquiste di anni di impegno a tutela della salute non svaniscano proprio in un periodo di sofferenza delle fasce più deboli della popolazione italiana.
Temevamo che la scelta del tema del convegno, apparentemente lontano dai problemi che viviamo ogni giorno nelle nostre sedi lavorative, non cogliesse un bisogno reale della professione. La nutrita e vivace partecipazione, le valutazioni dei questionari di gradimento cosí¬ come gli incontri personali con i colleghi presenti, ci fanno ritenere ben spese le energie e la dedizione impegnate nella sua organizzazione.

Il secondo evento che si vuole ricordare è lo storico incontro della Presidente ICN, Judith Shamian, con la Presidente CNAI, i Vice-Presidenti nazionali, la Presidente di ARLI e Delegati dalle Associazioni/ Nuclei della Puglia, ARLI/Nucleo brianteo, Firenze, Padova e Torino, riuniti per l'occasione a Milano (una ventina di infermieri). La Presidente era in Italia per un Summit, tenuto il 20 novembre a Bellagio presso il Centro conferenze della Fondazione Rockefeller, sul coinvolgimento a livello nazionale e internazionale della societí  civile nella protezione degli operatori sanitari, dei pazienti e delle strutture in tempo di violenza (www.icn.ch). La dott.ssa Shamian è giunta a Milano il 22 novembre e ha condiviso l'intera giornata di sabato 23 con noi.
Dopo un Welcome coffee presso la sede ARLI/CNAI di via Russo, il gruppo si è recato in una vicina sala riunioni per la presentazione degli infermieri intervenuti e, successivamente, della situazione infermieristica italiana. La Presidente CNAI ha illustrato il panorama nazionale e quello associativo elencando i punti di debolezza e di forza di CNAI, portando fatti illustrativi degli indirizzi intrapresi dal 2011 e concludendo con le iniziative aperte e previste o possibili nei prossimi anni. Judith Shamian ha offerto suggerimenti e portato utili esempi di associazioni e collegi infermieri di altri Paesi e, in particolare, del Canada. La sua lunga esperienza in ambito lavorativo, come leader d'importanti organizzazioni e associazioni, ha fornito elementi molto utili alla riflessione sull'evoluzione di CNAI, dell'associazionismo, e dei rapporti con i Collegi e la Federazione nazionale.
Alcuni degli aspetti confortanti sono stati: la comune situazione di numerose associazioni infermieristiche di tutto il mondo basate unicamente sul volontariato, le difficoltí  a reperire fondi che devono sempre più provenire da fonti diverse da quelle delle quote associative (insufficienti), l'importanza di unire gli intenti e le forze con il maggior numero di associazioni di infermieri possibili, la necessití  di rinnovare i membri (in particolare chi occupa delle cariche associative) e associare infermieri delle generazioni più recenti, la necessití  di attivare strategie per migliorare lo status e l'immagine degli infermieri. Sono emersi anche suggerimenti operativi sulla linea della Rivista e la valorizzazione di altri "elementi di forza" di CNAI che lasciano un segno di cui si auspicano copiosi frutti non solo per tutti coloro che hanno partecipato.
La linea che stiamo seguendo nel far conoscere il più possibile e a livello capillare la ricchezza di CNAI, dovuta alla nostra storia e ai suoi nessi internazionali e la costante ricerca di collaborazione con i Collegi IPASVI e la Federazione nazionale, le Associazioni professionali e non solo, è senz'altro da perseguire.
Per sintetizzare il vissuto di tutti della giornata trascorsa con Judith Shamian, penso sia stato un potente stimolo a proseguire con forza le attivití  associative e a "contagiare" i colleghi dello spirito internazionale e impregnato di forti valori e concretezza dell'ICN e dello stile di leadership della nuova Presidente canadese.

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Come citare
Sironi, C. (2014). Convegno nazionale CNAI 2013 Le scienze infermieristiche in Italia: riflessioni e linee di indirizzo. PROFESSIONI INFERMIERISTICHE, 66(4). Recuperato da https://www.profinf.net/pro3/index.php/IN/article/view/48