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Abstract

Cari Associati, Colleghi e Lettori occasionali della nostra Rivista,

Nello scorso numero di Professioni Infermieristiche si è gií  accennato al documento dell'Organizzazione mondiale della sanití  Direzioni strategiche globali per rafforzare le professioni infermieristica e ostetrica 2016-2020 (WHO, 2016; di seguito Strategia globale) che propone in modo operativo linee strategiche concrete e declinabili in ogni Paese, in base alla reale situazione e alle priorití  locali (Ausili, 2016). Il documento ha una notevole rilevanza perché è stato elaborato da esperti di diversa formazione professionale provenienti da tutto il mondo nel corso di quattro incontri di lavoro. Fra i nomi degli esperti si trovano diversi colleghi che i lettori di Professioni Infermieristiche conoscono perché relatori invitati in Italia a Convegni CNAI degli anni passati: David Benton (past CEO dell'ICN, presente ad Orvieto nel 2009; vedi Lolli, Donegí , 2010); Fadwa Affara (relatrice a Manfredonia nel 2008; vedi Lolli, Donegí , 2009), Stephanie Ferguson (illustre ospite al Convegno di Roma del 2012, vedi Marcadelli et al. 2013), fino a Yukiko Kusano, che è intervenuta al Convegno internazionale di Milano del 10 e 11 settembre al culmine delle iniziative di NURSES FOR EXPO nell'anno di EXPO Milano 2015 (Sironi, 2015; 2014). Ci sembra utile fornire qualche contenuto tratto da questo importante documento dell'OMS perché può essere fonte d'ispirazione per la redazione delle linee strategiche per lo sviluppo della professione infermieristica in Italia. La Vision che orienta tutto il lavoro è garantire assistenza infermieristica e ostetrica – accessibile, disponibile, accettabile, di qualití  e con un buon rapporto costo-efficacia – a tutti, che sia basata sui bisogni delle popolazioni, a sostegno della copertura sanitaria universale e degli obiettivi per uno sviluppo sostenibile. È evidente che questa Vision è in linea con il precedente documento quadro dell'OMS (WHO, 2015a) che, a sua volta, deriva dagli obiettivi adottati dall'Assemblea generale delle nazioni unite il 25 settembre 2015 (UN, 2015). Dei 17 obiettivi generali (goals) e 169 obiettivi specifici (target) uno in particolare riguarda la salute, ma sarí  irraggiungibile senza la volontí  di procedere integrando e operando in sinergia con le diverse componenti coinvolte. Si rimanda al testo dell'ICNI"ˆper la giornata internazionale dell'infermiere 2016 per i riferimenti a questo lavoro di background (ICN-CNAI, 2016) mentre si intende riprendere qui alcuni elementi di due documenti dell'OMS senz'altro utili per la fase di cambiamento in atto nel nostro Paese che vedrí  nei prossimi mesi e anni l'attuarsi dell'auspicata evoluzione e valorizzazione degli infermieri e delle altre professioni sanitarie. L'OMS ha stimato che per garantire un'assistenza sanitaria a tutti (Universal Health Coverage, UHC), serviranno altri 40 milioni di nuovi professionisti sanitari (infermieri, ostetriche e medici) entro il 2030. Gli infermieri e le ostetriche costituiscono oltre il 70% di queste professioni ed è evidentemente necessario aumentare i finanziamenti non solo per consentire l'impiego ottimale dell'attuale personale sanitario, ma investire per attrarre, sviluppare, formare e trattenere i futuri professionisti sanitari. È evidente che il problema assume proporzioni enormi nei paesi in via di sviluppo perché le patologie non trasmissibili sono connesse alla povertí , ma anche la realtí  vicino a noi fa molto riflettere. Non di meno le problematiche dovute all'aumento delle patologie croniche e l'avanzata etí  dei nostri assistiti sfidano ognuno di noi. La Strategia globale offre un riferimento proprio per stimolare lo sviluppo e l'attuazione, a sua volta, di norme quadro nazionali, regionali e aziendali/locali. In estrema sintesi, sono quattro le conclusioni emerse dalla condivisione di esperienze, case study e ricerche e confluite nel Compendio (2015c) che hanno offerto materiale per l'elaborazione della Strategia globale. Le conclusioni sintetiche del Compendio sono state: 1. Esistono delle buone pratiche in ambito infermieristico e ostetrico a sostegno dell'attuazione di Health 2020. Si tratta di nuovi modelli assistenziali e pratiche innovative che, purtroppo, non sono sempre ben documentate o valutate in modo rigoroso o condivise (sia all'interno dello stesso Paese che a livello internazionale). 2. Gli infermieri e le ostetriche migliorano la salute. Sono proprio i casi studiati e le esperienze che mostrano il ruolo di questi professionisti nel migliorare la salute, prevenire le malattie e sostenendo i singoli e le comunití  per tutto l'arco della vita con interventi di promozione della salute. Questi professionisti rappresentano quindi una risorsa vitale e versatile (anche grazie all'estensione ed espansione del loro ruolo) per raggiungere gli obiettivi di Health 2020. 3. La pratica basata su prove di efficacia e la collaborazione interprofessionale facilitano l'innovazione. Emerge che la collaborazione all'interno di gruppi multidisciplinari risulta fattibile e efficace cosí¬ come sono in aumento gli infermieri e le ostetriche che contribuiscono alla produzione di prove di efficacia e di ricerca sanitaria. 4. Attuare politiche che consentano di massimizzare il potenziale degli infermieri. Il personale infermieristico ha l'expertise e il potenziale di migliorare la salute delle popolazioni e gran parte di questo potenziale è ancora inespresso. Gli studi dei casi hanno rivelato che sono essenziali delle politiche/linee di indirizzo e pianificazione del personale efficaci, una forte leadership professionale, regolamentazione, standard formativi e pratiche manageriali positive per fare in modo che infermieri e ostetriche operino al loro massimo potenziale. La ricchezza di esempi di buone pratiche e di casi del Compendio offre un modello per lo sviluppo di strategie per sostenere lo sviluppo degli infermieri in tutti i paesi, anche se è stato redatto dall'ufficio della Regione europea dell'OMS. I cinque principi che costituiscono il riferimento concettuale della Strategia, oltre alla Vision riportata sopra, sono: azione etica, rilevanza, proprietí , partnership e qualití . Per azione etica si è inteso che pianificare, fornire servizi sanitari e assistenziali sicuri e di elevata qualití  debba essere basato su equití , integrití , giustizia e una pratica rispettosa dei diritti umani e del genere delle persone assistite. La rilevanza è riferita allo sviluppo di programmi formativi per infermieri e ostetriche, progetti di ricerca, servizi e sistemi guidati dai bisogni di salute, da prove di efficacia e da priorití  strategiche. La proprietí  (ownership) è riferita all'adozione di approcci flessibili che assicurino una leadership efficace, una gestione e rafforzamento delle capacití  mediante un senso di possesso attivo, dei meccanismi di responsabilití  e il coinvolgimento di tutti i beneficiari nei vari aspetti di collaborazione. La partnership implica il lavorare insieme con rispetto per raggiungere obiettivi comuni, agire in collaborazione con i principali interessati (stakeholders) sostenendo gli sforzi di ciascuno. Infine, la qualití  porta all'adozione di meccanismi e standard basati su prove di efficacia per la migliore pratica che promuovano la formazione e la ricerca rilevanti, una pratica competente, una regolamentazione professionale efficace e una leadership dinamica. La Strategia è proprio stata pensata per indirizzare chi opera a livello centrale (centri collaborativi dell'OMS, Ministeri, Ordini professionali, Associazioni). I nostri scarsi mezzi ci impediscono di tradurre e pubblicare il documento integrale, ma non mancheremo di farlo presente al maggior numero possibile di infermieri italiani anche attraverso il nostro Organo di stampa. Si sintetizzano solo le aree tematiche attorno alle quali sono stati definiti obiettivi, strategie specifiche e interventi nei vari livelli.Queste aree sono proprio quattro: 1. Assicurare personale infermieristico e ostetrico formato, competente e motivato che operi all'interno di sistemi sanitari efficaci e responsivi a tutti i livelli e in diversi contesti. 2. Ottimizzare lo sviluppo di linee di indirizzo (policy), una leadership efficace, l'organizzazione e gestione (management) e la governance. 3. Lavorare insieme per massimizzare le capacití  e il potenziale degli infermieri e ostetriche attraverso partnership intra e inter professionali, formazione e sviluppo professionale continuo. 4. Mobilizzare la volontí  politica per investire nella realizzazione di uno sviluppo di personale infermieristico e ostetrico efficace e basato su prove di efficacia. Si conclude questo Editoriale con un doveroso cenno alla situazione drammatica che tanti colleghi vivono nelle zone colpite da guerre che si trascinano anche da molti anni. In particolare, il 17 agosto i leader delle associazioni internazionali di infermieri e medici (International Council of Nurses, ICN e World Medical Association, WMA) hanno condannato le continue violenze perpetrate contro il personale sanitario in Siria e in altri paesi sedi di conflitto. Nel comunicato stampa si riafferma il pieno sostegno alla risoluzione 2268 delle Nazioni Unite che chiede il cessate il fuoco e il rispetto di tregue sufficienti per fornire aiuti umanitari in Siria. La CEO dell'ICN, dr. Frances Huges, ha affermato: "Il rispetto per i servizi sanitari è uno dei valori fondamentali delle norme umanitarie internazionali e del diritto dell'uomo alla salute". Anche il dr. Ardis Hoven, Presidente del WMA, si è espresso in tal senso aggiungendo: "La shoccante verití  è che medici e infermieri sono obiettivi particolari in questa guerra, in un modo che è quasi impossibile credere". Le due organizzazioni sottolineano la necessití  di parlare di queste cose, denunciarle, farle sapere alla comunití  internazionale. Forse pensare alle condizioni di lavoro di questi nostri colleghi ci può aiutare ad alzare lo sguardo dalle nostre difficoltí  quotidiane e dalla tentazione sempre in agguato di lamentarci. Non si tratta certo di impegnarci meno per migliorare le nostre condizioni di lavoro, ma di avere una visione più ampia del nostro ambito specifico di operativití . Basterebbe pensare di più alle migliaia di migranti che sbarcano in Italia e delle altrettante migliaia di professionisti sanitari e volontari che li accolgono. In ogni angolo possiamo vedere, ascoltare e cogliere lezioni di umanití .

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Come citare
Sironi, C. (2016). Le linee strategiche dell’OMS per rafforzare la professione infermieristica da qui al 2020. PROFESSIONI INFERMIERISTICHE, 69(3). Recuperato da https://www.profinf.net/pro3/index.php/IN/article/view/270

Riferimenti

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  • ICN – CNAI (2016) Infermieri: una forza per cambiare con il sottotitolo, per il 2016, Migliorare la resilienza dei sistemi sanitari. Traduzione e pubblicazione a cura di CNAI, aprile 2016. Reperibile a titolo gratuito in http://www.cnai.info/index.php/component/content/article/121-annunci/notizie/619-kit-per-la-giornata-internazionale-dell-infermiere-2016
  • ICN – WMA (2016) Comunicato stampa congiunto: Physician and Nursing Leaders condemn Syrian Attacks on health Personnel, 17 agosto. Reperibile in: http://www.icn.ch/images/stories/documents/news/press_releases /2016_PR_31_Syria.pdf; scaricato il 18 agosto 2016.
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  • Marcadelli, S., Ausili, D., Sironi, C. (a cura di) (2013). Senza infermieri non c'è futuro. Atti del Convegno CNAI 2012, Roma, del 25 – 26 - 27 ottobre 2012. Pubblicato in proprio e reperibile in http://cnai.info/index.php/shop/atti-convegni.
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